mercoledì 20 gennaio 2016

Cracovia

Come ultima tappa di questo mio viaggio ho scelto Cracovia, perché sono molto interessata alla storia e volevo visitare Auschwitz.
 
Il mio primo giorno è stato molto interessante in quanto non ho fatto un tour improntato sulla storia della città, bensì mi sono concentrata sulla storia degli ebrei a Cracovia. Ho voluto così prepararmi alla visita del campo di concentramento di Auschwitz.
 
Il giro è stato lungo ed esaustivo ed abbiamo visitato la zona di Kazimierz (nominato cosi per il fondatore, Re Casimiro il Grande) e sette sinagoghe.   
Alcune oggi sono gallerie d’arte, altre centri culturali piuttosto che Sinagoghe in uso. Quello che vi posso dire è che il popolo ebraico da prima della seconda guerra mondiale ha sempre avuto delle difficoltà; sin dallo stesso Re che aveva bisogno di loro ma allo stesso tempo aveva paura del loro potere economico.
 
 
 

 
 
 
 
 
 

Una volta visitato i posti principali del vecchio ghetto e visto i monumenti, quale ad esempio quello donato da Roman Polanski alla città per commemorare la perdita di miglia di persone, si può intraprendere la visita dei posti dove è stato girato il film la lista di Schlinder.
 
Ed eccoci al sito più importante della mia visita a questa città: Auschwitz.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Cosa potrei dire di questo posto, per il quale non saremo mai abbastanza preparati per sapere e soprattutto per affrontare il dolore delle perdite umane innocenti.
Ecco i miei scatti fatti scegliendo di farli in bianco e nero per trasmettere il dolore che questo posto ha lasciato nel mio cuore.
 
 

 
Per riprendere in modo più positivo questa mia visita alla città di Cracovia, eccomi a visitare la Miniera di Sale di Wielicka. È stata utilizzata per l'estrazione del sale dal XIII secolo al 1996. È una delle più antiche miniere di sale al mondo, la più antica si trova a Bochnia, sempre in Polonia, a 20 km da Wieliczka.
La sua scoperta risale nel 13 secolo, e del suo ritrovamento ci sono diverse ipotesi o leggende locali.












 
La miniera raggiunge una profondità di 327 metri e presenta gallerie e cunicoli per un'estensione totale di più di 300 km divisa in 9 livelli. I livelli visitabili sono fino al terzo arrivando fino a 195 m sotto terra. Quindi pensate che siamo a solo giusto un pezzetto di questo labirinto di gallerie sotterranee.
E’ stato affascinante girare per le strade e vedere scorci di storia ancora latenti sui muri del quartiere storico.




 
 
Ma attenti ad andare a fine dicembre. Il viaggio potrebbe diventare un pò impegnativo per le temperature basse .

martedì 12 gennaio 2016

Amburgo

Ed eccoci alla seconda tappa, Amburgo, conosciuta come città libera anseatica di Amburgo come orgogliosi di chiamarla i propri abitanti.
È la seconda città più popolosa della Germania, dopo la capitale Berlino, ed è anche la città non-capitale più popolosa dell'Unione europea. Il suo porto è il maggiore della Germania e il secondo nell'Unione europea.

 
Amburgo, coerentemente con il suo passato anseatico, costituisce ancora oggi una città-stato e si fregia ufficialmente del titolo di Città libera ed anseatica di Amburgo.E’ una città molto antica  di circa 1200 anni. Il suo nome deriva dal Burg che vuol dire castello e Ham ( zona pantanosa del bosco) .





 
Per prima fu costruito un castello che fu finito nell’ 825 ma nessuno ci voleva venire a vivere, ecco allora che nell’831 chiesero che  venisse un vescovo a costruire la Chiesa di Santa Maria per invogliare le  persone a viverci vicino. Questa città poi nel 845 fu attaccata dai vichinghi per altre 7 volte .
La carta del 1189 di Federico I detto il Barbarossa garantì ad Amburgo lo statatuto di Città Libera Imperiale con l'esenzione dal pagamento delle tasse doganali, oltre al diritto di commerciare a sud dell'Elba fino alla foce; in più  nel 1241 si unì a Lubeck  nella Liga Anseatica.
Nella storia di questa città ci fu di tutto, il fatto che la città cambio a Luteranesimo , fu annesso alla Francia sotto Napoleone per un breve tempo. Ma anche ebbe momenti neri, come il grande fuoco del 1842  che uccise  51 vittime ma lascio ben 20 000 persone senza casa. Dopo 50 anni fu colpita dalla colera, che portò ad una grande diminuzione della popolazione, e ancora dopo nella prima  guerra mondiale ci furono ben 40 000 morti. Durante la seconda  guerra mondiale più di 50 000 persone perirono; la città fu pesantemente bombardata e più del 70% della città venne distrutta.
Il  ponte del consuelo, dove le persone accompagnavano i loro cari, prima che attraversassero il ponte per andare in galera.

 
Da vedere poi assolutamente, le contour house, ancora sparse per la città. Una delle più famose è questa, che come vedete, ha i disegni in rilievo e mostra attraverso i simboli di cosa si occupava l’azienda in questione. Questa era una azienda navale, ma non solo, addirittura doveva essere d’un massone molto influente in quanto sulla facciata vediamo il simbolo della mano che è chiaramente un simbolo massonico. Una volta era un'unica azienda con migliaia di uffici, ora sono suddivisi in più aziende.
 
Sempre durante il giro merita una visita la chiesa di St Jacob, dove all’interno si trovana l’organo barocco più vecchia d’Europa, anche se nella città di Bremen si discute perché anche loro possiedono un organo molto grande, ma non si sa se sia più antico. Una leggenda molto carina racconta che, un tempo Bach chiese quanto pagavassero per essere l’organista di questa chiesa e suonare lo strumento. Gli amburghesi, cosi orgogliosi,risposero che per suonare quell’organo Bach avrebbe dovuto pagare e non essere pagato.
Non so se sapevate che Amburgo viene nominata anche come la Venezia di Europa, con più di 1500 ponti, addirittura in numero maggiore rispetto Venezia. Il simbolo della città è poi un cigno; esiste persino una legge del 1264 che ne vieta l’uccisione, la caccia e nemmeno insultare. Questo a prova del fatto di quanto siano orgogliosi di questo animale. Un’altra leggenda narra che finche ci sarà un cigno ad Amburgo la città rimarrà libera. Un po’ come le scimmie di Gibilterra per gli inglesi.
 



 
 
Con così tante leggende e storie Amburgo ha uno fascino unico. Ci tornerò sicuramente presto